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Fenestrelle e le “tre carte” dei piemontesi |
Fin dall'epoca greca si segnalano nell'area mediterranea giocatori e scommettitori impegnati in una famosa attività: “il gioco delle 3 carte”. In essa un abile giocatore doveva cercare di ingannare l’ingenuo scommettitore di turno nascondendo la carta che vinceva ed evidenziando quella che perdeva... Strano che dalle parti di Torino, in questi ultimi anni, ci siano diverse persone impegnate in attività simili ma riferibili non a carte da gioco ma a carte di archivio e per giunta su questioni delicate e complesse e anche drammatiche come la storia dei soldati meridionali deportati, arrestati o
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Il Corriere, Galasso e Demarco: furono le vetrate medioevali a creare la questione meridionale |
“Di fronte alla differenze emerse tra Nord e Sud dopo l’unificazione, era necessario trovare nuove vie per difendere il Risorgimento e riaffermare l’unità nazionale senza imputare alla nuova Italia e soprattutto a loro stessi [gli intellettuali liberali come Croce] che ne erano stati e ne erano gli artefici le responsabilità delle condizioni del Sud. Si cominciò a riscrivere la nuova storia andando a ritroso e si difese la forza creativa del Risorgimento sostenendo che la ‘questione meridionale’ era un’eredità del passato… Si evidenziarono così differenze [del passato] che non avevano riscontri nella realtà con tesi astratte, antistoriche e di stampo ottocentesco” (John Davis, 2006). L’ex direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco, già al centro di vecchie, numerose e inutili polemiche tra “nordisti e sudisti”, sul Corriere della Sera del 5/2/15 scrive un articolo per recensire un nuovo libro curato da Giuseppe Galasso con numerosi docenti e ricercatori universitari (“Nord e Sud divisi dal Medioevo. Non prendetevela con Garibaldi” il titolo
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Il nuovo libro di Giovanni Attinà: “Carceri borboniche… La negazione di Dio?”: presentazione a Napol |
DOMENICA 8 FEBBRAIO ore 18.00, a Napoli, Libreria “IoCiSto”, via Cimarosa 20 (Vomero), presentazione del libro di Giovanni Attinà, “Carceri borboniche… la negazione di Dio?”: interverranno l’autore, il prof. Paolo Cutolo, il prof. Gennaro De Crescenzo, moderatrice Federica Flocco. QUALCHE PAROLA SUL LIBRO… Bartolommeo Capasso è stato uno dei più grandi storici della storia napoletana. Raccontano che la notte prima dell’abbattimento dei monasteri del centro antico per le opere del cosiddetto “risanamento”, qualcuno lo vide raccogliere la terra tra le dita e baciarla. Dalla lettura del libro di Giovanni Attinà, “Carceri borboniche… la negazione di Dio?”, della coraggiosa e appassionata
casa editrice napoletana “Stamperia del Valentino”, viene fuori lo
stesso amore profondo per la nostra storia e l’autore, forse non a caso,
cita spesso proprio Capasso. Dai Greci a Romolo Augustolo fino ai
Borbone, allora, la storia delle carceri napoletane è analizzata come un
filo rosso e uno sfondo aperto su tutta la storia della città. Ed è
analizzata con la competenza dell’esperto
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