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Qualche giorno fa il Napoli giocava la sua prima gara in Champions: a collegamento televisivo internazionale appena partito, due ragazzi si affrettavano a srotolare una bella bandiera del Regno delle Due Sicilie inquadrata (volenti o nolenti) dalle telecamere di tutto il mondo. Sempre qualche giorno fa, l’attaccante napoletano del Padova, Aniello Cutolo, dopo aver realizzato un grande gol nei minuti finali contro il Verona (2 a 2 il risultato finale), ha festeggiato in maniera plateale contro lo stadio veronese famoso per il suo razzismo antinapoletano e antimeridionale. Ancora più plateale i festeggiamenti a muso duro contro Mandorlini, allenatore del Verona: in una sua recente intervista Cutolo ha ribadito di avere “zittito” Mandorlini dopo le sue dichiarazioni estive contro i “salernitani terroni”. Si tratta di due gesti piccoli ma molto significativi: due piccolissime forme di “eroismo”con l’orgogliosa esibizione del simbolo del Sud nello stadio inglese e con quella rabbiosa e fiera reazione di Cutolo di fronte ad uno stadio intero completamente ostile. Due segnali di quella voglia di “uscire (finalmente e dopo 150 anni) dalla minorità” (prima di tutto culturale e quasi “gestuale”) auspicata dal grande Pino Aprile di “Terroni”? |
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Considerazioni sui 150 anni... |

E’ già! Così avrebbe detto il compianto Angelo Manna al termine del parlare suscitando una risposta ovvia; solo che il sottoscritto per differenziarsi dal maestro l’ha posta all’inizio di un racconto crudelmente vero che ha pesato e ferito nella carne e nelle coscienze noi meridionali. Dirò di ciò che si è verificato un secolo e mezzo or sono ovvero da quando l’ultima fortezza del Regno delle Due Sicilie capitolava e nel nuovo parlamento sabaudo il D’Azeglio così si esprimeva: Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gl’italiani. Al giorno d’oggi e dopo tanto tempo quel pio desiderio espresso con l’intenzione di una futura certezza non ha avuto modo di concretizzarsi . Nelle oneste intenzioni del D’Azeglio si immaginava una nuova grande patria che avrebbe abbracciato il nord e il sud Italia. Per tanti di noi quelle parole risultarono vuote e continuammo ad immaginare la PATRIA come la terra che custodiva le spoglie dei nostri avi , che calpestavamo con deferenza e coltivavamo con amore. Questo credo ci faceva prendere distanze da chiunque altro intendeva la patria come cosa astratta pertanto confinandola nei pensieri e forse nei cuori.150 anni or sono perdemmo tutto, la indipendenza, la cultura che avevamo ereditato dalla antica Grecia, le nostre ricchezze frutto di continui sacrifici e infine ridotti al livello di sub umani. Ogni riferimento a avvenimenti bellici a noi vicini non è puramente casuale. |
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Neoborbonici anche alla Mostra di Venezia! |
 L’8 settembre è stato presentato in anteprima nazionale (TRAILER ALLEGATO) e in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia il docu-film “Piazza Garibaldi” del regista Davide Ferrario. Oltre un anno fa, alla notizia dell’ennesimo film “garibaldino”, inviammo una mail alla produzione. Ne nacque un serrato dibattito con il regista e con uno degli artefici del progetto e della sceneggiatura (il prof. Giorgio Mastrorocco): il dialogo continuò da vicino serrato e carico di domande e risposte sul Sud che era e che poteva essere, sull’Italia che fu e che doveva essere, fino ad arrivare ad alcune riprese a Pietrarsa e a Mongiana (inaspettate e non previste dal progetto iniziale, “deviato” in corso d’opera...), luoghi-simbolo dei nostri primati sconosciuti e perduti. Nella prevedibile e naturale piccola dose di retorica celebrativa, qualche squarcio di verità neoborbonica, grazie alla correttezza, alla curiosità e all’onestà culturale di Ferrario e Mastrorocco: il film contiene alcuni minuti con interviste a Gennaro De Crescenzo, Francesco Borrelli e Salvatore Lanza (oltre alle note di “Malunità” di Eddy Napoli): il “cuore” del film, secondo le parole dei loro autori... Di seguito il “dialogo tra Nord e Sud” alla base del nostro intervento. Un grande risultato, come dimostrato anche dal trailer (link allegato, dal minuto 4.20) e da numerosi articoli (link Repubblica). VIDEO http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/copertina/piazza-garibaldi/30407879 REPUBBLICA http://www.repubblica.it/speciali/cinema/venezia/edizione2011/2011/09/08/news/davide_ferrario-21405214/ |
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