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I successi di Gubbio, Foggia e Castelforte! |
Potrebbe apparire scontato e inutile ma non è mai scontato e inutile registrare dei successi soprattutto quando gli obiettivi sono quelli della ricostruzione della verità storica e dell'orgoglio delle Due Sicilie e quando, come sappiamo, i nemici della verità e dell'orgoglio sono ancora molti... Solo poche parole per descrivere le file e gli applausi prima, durante e dopo la rappresentazione di "Fora Savoia" con Mimmo Cavallo e la regia di Pino Marino e degli amici di Daunia Due Sicilie a Troja; stessi riscontri per la conferenza di Alessandro Romano a Castelforte presso l'OSteria dei Briganti (tra foto, suoni e sapori briganteschi) e, in manieria significativa, la folla che ha accompagnato la conferenza di Gennaro De Crescenzo e Salvatore Lanza a Gubbio: grande cuiriosità, grande rispetto e dibattito vivace alla presenza di tanti cittadini di Gubbio e anche di tanti meridionali ("vi aspettavamo da 40 anni" le commoventi parole di un napoletano emigrato da quelle parti un po' di tempo fa) alla ricerca di un orgoglio perduto e ritrovato. Un modo corretto ed efficace per celebrare il nostro 17 marzo... Continuiamo ad avanzare nel nostro difficile ma affascinante e prezioso percorso... |
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il (solito) Mattino, i (soliti) luoghi comuni (con aggiornamenti) |
Il Mattino e il suo direttore ancora veicolo di diffusione di luoghi comuni antiborbonici e antinapoletani. Peccato, però, che lo stesso Gigi Di Fiore (autore di diversi e apprezzatissimi saggi storici e firma di punta dello stesso quotidiano) smentisca di fatto quanto in precedenza sostenuto dal direttore: "Certo l'unica dinastia che dopo cinque generazioni di re poteva considerarsi autoctona fu quella dei Borbone" (Il Mattino, 21/3/12), concetto ribadito, di fatto, anche nella sua successiva lettera del 24/3 e in cui, tra complesse interpretazioni storico-diplomatiche, afferma che quella dei Borbone fu una "dinastia di origine spagnola che divenne del Sud italia" con significativi richiami finali alla napoletanità di Ferdinando II ("ma questa è un'altra controstoria") nella ovvia considerazione che, al di là del DNA (pur accertabile e "napoletano" a tutti gli effetti) in queste questioni contano le scelte politiche, culturali ed economiche di un sovrano e, quando si parla di Ferdinando II (e dei Borbone), quelle scelte furono sempre e sistematicamente negli interessi dei Napoletani e del Sud, a differenza di quanto sarebbe accaduto dall'unificazione ad oggi: è di questo che si dovrebbe parlare ed è di questo che dovrebbe parlare il maggiore quotidiano del Sud piuttosto che, come di consueto, "tagliare" lettere di segno contrario alla linea scelta dai direttori o piuttosto che parlare dei neoborbonici e delle loro tesi senza il minimo e democratico intervento degli stessi neoborbonici... Di seguito gli interventi di Gennaro De Crescenzo, di Angelo Forgione e di Lorenzo Terzi. |
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Rispetto per l'Albergo dei Poveri: disertiamo la mostra con i cadaveri |
Il Comune di Napoli ha appena inaugurato presso l'Albergo dei Poveri una mostra dell'"artista" tedesco Gunter Von Hagens con l'esposizione di diversi cadaveri conservati con il silicone e che, nelle intenzioni dell'autore e dei curatori della mostra napoletana, dovrebbero "divulgare la conoscenza scientifica del corpo umano" e "promuovere il sito borbonico". Senza entrare nel merito di considerazioni di carattere storico-artistico-scientifico, è senz'altro dubbio il gusto che accompagna allestimenti-provocazioni di questo tipo. Le stesse esposizioni, del resto, hanno già suscitato polemiche in tutto il mondo specie sulla provenienza dei poveri resti umani e risultano del tutto estranee alle profonde tradizioni cristiane dell’ex capitale delle Due Sicilie soprattutto in considerazione del luogo nel quale sono state allestite. La grandiosa struttura voluta da Carlo di Borbone e che era capace di assistere e addirittura di formare professionalmente migliaia di poveri, simbolo di una politica sociale all'avanguardia in tutto il mondo, indiscusso primato del Regno, ridotta in condizioni penose negli ultimi anni e mai adeguatamente difesa e valorizzata, ha bisogno di ben altri interventi e di progetti coerenti con la storia dell’edificio e rispettosi della sua identità culturale e architettonica. Ufficio stampa Secondo le notizie riportate dalla stampa locale e nazionale, il Comune di Napoli sta realizzando un progetto per l’allestimento della mostra dell’”artista” tedesco Gunter Von Hagens con l’esposizione di cadaveri e resti umani conservati con il silicone e che ha già suscitato (giustamente) polemiche in tutto il mondo. Al di là delle considerazioni di carattere storico-artistico e del dubbio gusto che accompagna allestimenti-provocazioni di questo tipo (del tutto estranee alle profonde tradizioni cristiane dell’ex capitale delle Due Sicilie) e al di là delle informazioni che il Comune di Napoli dovrebbe fornire su eventuali finanziamenti pubblici previsti, il Movimento Neoborbonico ha inviato all’Assessorato competente e al sindaco De Magistris |
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