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Media, istituzioni e odio antinapoletano tra fischi e (vere) colpe

Premesso che i nostri pensieri vanno a quel ragazzo che lotta per la sua vita e premesso che occorre fare davvero chiarezza sui fatti e sulle gravi responsabilità di chi ha gestito la sicurezza nello stadio e fuori, una sola osservazione: 1) si è trattato di un agguato da parte di tifosi romanisti contro un gruppetto di Napoletani per questioni evidentemente solo “razziali”: i nostri tifosi sono stati aggrediti con armi solo perché “Napoletani” e tutto questo è il frutto di un odio sempre più diffuso verso Napoli e i Napoletani e quell’odio passa anche per la diffusione dei messaggi da slogan e striscioni (altro che “ironia o goliardia”); 2) nella drammaticità della serata non si possono mettere sullo stesso piano, come stanno facendo

La Coppa Italia e quei fischi sempre più pesanti

Premesso che occorre fare al più presto chiarezza sul grave agguato subito dai tifosi napoletani e che si tratta di un episodio intollerabile e di certo ben più grave degli episodi che i soliti commentatori stanno evidenziando (la trattativa con il tifoso napoletano o la mini-invasione festosa e di reazione contro i tifosi fiorentini che -anche questa volta!- avwevano incitato il Vesuvio...), qualche parola per commentare una serata carica di tensioni (anche se sportivamente vittoriosa per gli azzurri). Continuare a criminalizzare o a ignorare quei fischi è operazione ben più grave e colpevole di chi, pacificamente, evidenzia un dissenso che è ovviamente più facile criminalizzare o ignorare che risolvere... Si è trattato indubbiamente di un evento sportivo ma due parole (più o meno simili a quelle -attualissime- utilizzate due anni fa) vanno spese per quei fischi che hanno accompagnato l’esecuzione dell’inno italiano durante la finale di Coppa Italia a Roma, che hanno costretto la Rai a utilizzare ogni (inutile) mezzo per coprirli e (prevedibilissimi) politici e opinionisti di turno ai soliti comunicati che “stigmatizzavano” l’episodio. Troppo facile e troppo comodo liquidare il tutto con la solita dichiarazione in cui ci si definisce “indignati” per l’episodio o si definiscono “incivili” i contestatori (quasi tutti di parte napoletana). E non si trattava dei soliti “due-trecento ultrà”: erano in trentamila

Offese al Napoli e a Napoli: "The Guardian" risponde ai neoborbonici (che replicano).RASSEGNA STAMPA

ESTRATTO-DELLA RASSEGNA STAMPA ITALIANA ED ESTERA ALLEGATO.
OFFESE AL NAPOLI E A NAPOLI: "THE GUARDIAN" E GLENDENNING RISPONDONO AI NEOBORBONICI E A DE CRESCENZO (CHE REPLICA)
RISPOSTA DI THE GUARDIAN (ore 17.45 dell'1/5/14)
Dear Professor Gennaro De Crescenzo,
I'm sorry you were offended by my comment, but it was just a joke - a play on words based on a famous line from the movie The Godfather. However, I do not think it is false or offensive to say that Naples is a club from one of Italy's mafia strongholds, as it is a sad fact of life that there is a large mafia presence in your city. However, I am well aware that Naples is very beautiful and has many fine qualities and amenities to offer. I would love to visit it some time ... although I'm not sure I will be welcome after this morning's controversy. Many thanks for your email and apologies again for any offence caused. I can assure you that none was intended. All the best to you, Barry Glendenning
REPLICA DI DE CRESCENZO IN ITALIANO
Dear mr. Glendenning,

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